Contrattacco su Marte by Jerry Pournelle

Author:Jerry Pournelle [Pournelle, Jerry]
Language: eng
Format: epub
Published: 2015-03-14T04:00:00+00:00

12

Dopo la prima settimana non ebbi molte occasioni di vedere Erica. Ero stato assegnato alla compagnia di miliziani sotto il comando di Sarge, di stanza a Casa del Vento. Rappresentavamo la riserva nel caso in cui Ellsworth avesse cercato di forzare il Passo del Ferro.

L'avanguardia, invece, aveva preso posizione nella stazione di Zeke Terman.

Erica aveva altri compiti, e la tennero a Collina del Ghiaccio malgrado le sue proteste. Era troppo preziosa per combattere, almeno così dicevano: sulla produzione di energia ne sapeva più di ogni altro, e poi era un'agronoma provetta. Era necessario produrre molto cibo. I campi minerari e quelli di raffinazione avevano bisogno di tutto quello che riuscivano a produrre.

Bielenson non aveva fatto in tempo a distruggere sistematicamente Casa del Vento. Aveva fatto saltare i portelli stagni e spezzato le cupole, cosicché le piante erano tutte morte, ma le apparecchiature elettroniche erano rimaste per lo più intatte. Io mi diedi da fare soprattutto per rimettere in piedi la produzione di cellule solari, di cui c'era gran bisogno. Costruimmo anche delle fortificazioni, minammo tutte le strade di accesso e tenemmo costantemente d'occhio quelli della Federazione mandando fuori pattuglie. E così, non rimaneva molto tempo per le altre cose.

Il comandante mi mandò a chiamare la terza settimana. Stava ancora a Collina del Ghiaccio, per riprendersi dalle botte che gli avevano dato (lo stesso Ellsworth aveva assistito all'"interrogatorio"). Riuscii così a passare qualche ora con Erica. E lei riuscì a trovare qualcuno che la sostituisse per tutto il pomeriggio. Alla fine entrai nello studio di Sam. Quella stanza comoda, che ricordavo così bene, era ora il quartier generale di Marte Libero: vale a dire, di quel pezzettino di Marte che era libero per il momento. Le pareti erano coperte di carte geografiche, e c'erano anche diverse apparecchiature radio. Il comandante era ormai in grado di star seduto su una sedia, anche se Ruth Hendrix gli permetteva di stare alzato solo qualche ora al giorno.

Erica volle a tutti i costi venire con me. Quando una guardia cercò di fare obiezioni, lei si limitò a spingerlo da una parte. — Questa è ancora casa mia, Brent Callahan, e se credi di essere capace di impedirmi di entrare nello studio di mio padre, ti sbagli!

— Lasciala entrare — disse Farr dall'interno. — Buongiorno, Erica. Salve, Garrett. Sedetevi. Qualcosa da bere?

Erica lo fissò sospettosa. — Voi volete qualcosa.

Farr sospirò. — Sì, naturalmente. Questo significa che non posso comportarmi in modo educato?

— No, ma…

— Molto bene. Allora sedetevi e tenetemi compagnia con un bicchierino. Garrett, come ti sembra che stia andando la guerra?

— Signore… Ne sapete senz'altro più di me. Ma mi pare che stiamo tenendo.

— Proprio così — disse Farr. — Riusciamo a resistere. Ma solo a resistere, e questo prima o poi potrebbe esserci fatale. E impossibile che sopravviva solo un pezzetto di Marte indipendente. Dobbiamo liberare tutto il pianeta, città comprese, o rinunciare.

Io non dissi nulla. Aveva ragione.

— In genere — disse Farr, — quelli che hanno una stazione… sia i Topi dell'Orlo

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